Dalla scuola all'università
Le aspettative che ci si è creati circa l'ambiente universitario spesso non coincidono con la realtà della vita accademica. Molti studenti vivono questo passaggio con continuità, come se non ci fosse una frattura tra i due sistemi formativi. Non verificano prima come saranno organizzate le lezioni, gli esami, quale impostazione avranno i corsi o che tipo di apprendimento verrà chiesto.
In molti corsi di laurea non si farà lezione in una stessa sede per tutto il giorno, non si avranno lezioni tutti i giorni, non sarà verificata quotidianamente la presenza, si potranno scegliere autonomamente gli insegnamenti da sostenere in una data d’esame scelta tra alcune disponibili, non ci saranno verifiche periodiche con una divisione del programma d’esame ma solo una verifica finale dopo mesi dall’inizio del corso e dello studio di quella materia.
Ci sono molte opportunità che vanno scovate e sfruttate; è previsto un ruolo attivo da parte dello studente: ci sarà maggiore autonomia e indipendenza rispetto alle superiori. Sebbene molti studenti vivano l'ingresso all'Università in modo positivo per via della maggiore indipendenza, proprio questo fattore, unito ad un iniziale senso di isolamento, è per molti un ostacolo all'adattamento.
Può sembrare che i vostri compagni siano maggiormente a proprio agio, ma la verità è che, soprattutto all'inizio, tutti si sentono un po' spaesati, come accade per ogni cambiamento importante in cui si passa da una realtà nota ad un'altra poco o per nulla conosciuta.
La vita continuamente presenta dei cambiamenti e richiede adattamenti, perché il cambiamento è l'essenza della crescita.
Quante volte capita di "subire" un mutamento rilevante nella propria vita, qualcosa che spaventa o si vorrebbe evitare, e di rendersi conto a distanza di tempo che è stato positivo?
Non esistono cambiamenti "buoni" o "cattivi" in se stessi, è come lo viviamo che dà un carattere negativo o positivo alle esperienze vissute: per viverlo positivamente bisogna riconoscere le opportunità di crescita personale in un processo di cambiamento, anche quando questo è imprevisto oppure era stato immaginato diversamente e individuare e sviluppare le risorse necessarie nel nuovo contesto. E' pur vero che ogni cambiamento, anche quando gestito nel modo migliore, comporta sempre e comunque un po' di stress e quando lo stress è percepito come eccessivo, si possono sperimentare disagi: nel nostro caso si possono generare dubbi e incertezze piuttosto forti.
La maggior parte delle preoccupazioni è destinata a scomparire rapidamente non appena si ha la possibilità di conoscere il nuovo ambiente, le strutture e le risorse presenti, nonché le regole di questa realtà.
Alcune insicurezze possono riguardare i rapporti interpersonali con gli altri studenti o con i docenti. Sicuramente la creazione di nuove relazioni con altri studenti può costituire inizialmente una fonte di stress.
Con l'ingresso al mondo accademico, la famiglia e i compagni di scuola su cui si è sempre potuto contare non sono sempre immediatamente disponibili, o almeno non nello stesso modo di prima. La frequenza delle lezioni e la partecipazione ad eventi ed attività extra-curricolari può essere un buon modo per creare nuovi gruppi all'interno dell'Università.
Un incoraggiamento può essere fornito dalla considerazione che più o meno tutti coloro che frequentano il primo anno sono nelle stesse condizioni e che quindi molto probabilmente accetteranno di buon grado qualsiasi approccio interpersonale, nella speranza di creare dei contatti. Ci si rende conto che non si è i soli a sperimentare delle difficoltà e si ha la possibilità di mettere in comune le proprie conoscenze. La vicinanza e il confronto con gli altri consentono, infatti, di reperire informazioni mancanti, correggere i propri errori e controllare meglio l'ansia.
Per quanto concerne i docenti, rispetto alle scuole superiori, gli studenti possono sentirsi ignorati e inibiti nel chiedere consiglio in caso di difficoltà sulle materie accademiche. Il contatto con i professori universitari è improntato su modalità differenti rispetto al passato: non saranno loro a cercare gli studenti o a chiedere loro se incontrano delle difficoltà.
Si presuppone che all'università si sia abbastanza maturi da farsi avanti in prima persona se occorre un chiarimento o un consiglio: ci sono sempre tempi e luoghi di contatto, sia a lezione che negli orari di ricevimento.