Parità di genere, orientamento e identità sessuale
L’Ateneo si impegna con forza a promuovere le pari opportunità tra donne e uomini e a contrastare ogni discriminazione di genere nella vita universitaria.
Per questo pone in essere azioni a favore del proprio personale e della comunità universitaria, organizza seminari e incontri pubblici, propone iniziative didattiche specifiche e si impegna in progetti di ricerca nazionali e internazionali.
L’Università Statale di Milano è inoltre da anni attiva nella collaborazione con altri atenei, nell'ottica di potenziare l’impatto della propria azione attraverso la costituzione di reti accademiche e di attivare sinergie sempre più improntate all'interdisciplinarietà.
Nato per diffondere la sensibilità necessaria a combattere il fenomeno dilagante, il progetto coinvolge mondo accademico, studenti, magistrati, avvocati, giornalisti e centri antiviolenza.
Fondatori dell’Osservatorio, insieme all’Ateneo, sono il Tribunale di Milano, la Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate di Milano, la rivista Il Giallo della Cairo editore.
L'Università Statale è parte della rete di 10 atenei italiani contro la violenza di genere che lavora per costruire una collaborazione stabile sul tema tra tutte le università italiane e i network europei già attivi - anche in collaborazione con il Consiglio d’Europa.
Obiettivo della rete è la realizzazione delle attività educative, scientifiche, sociali e culturali previste dalla Convenzione di Istanbul.
Centro interuniversitario di studi sulla parità di genere, che comprende 6 atenei milanesi: Università degli Studi di Milano, Università di Milano Bicocca, Politecnico, Iulm, Università Vita-Salute San Raffaele, Università Bocconi.
Il Centro si propone di dare impulso in modo permanente a studi, ricerche e azioni positive attinenti al tema dell’uguaglianza di genere e di contribuire così alla crescita e alla diffusione del rispetto per la dignità e le competenze delle donne.
Il Gender Equality Plan (GEP) dell’Università degli Studi di Milano definisce la strategia dell’Ateneo per l’uguaglianza di genere, secondo l’approccio gender mainstreaming, ovvero l’introduzione di una prospettiva di genere nelle politiche allo scopo di contrastare le disuguaglianze tra donne e uomini presenti nella società. Documento sia strategico che operativo il GEP si pone in continuità con il processo di Bilancio di genere e con il Piano Azioni Positive (PAP).
Un gruppo di lavoro specifico ha lavorato alla programmazione, redazione e attuazione del GEP in sinergia con la governance, il Comitato Unico di Garanzia (CUG) e le altre strutture dell’Ateneo in un processo partecipativo che ha consentito di superare ostacoli e resistenze e di valorizzare ricerche, competenze e diversità.
Il GEP recepisce le linee guida della Commissione Europea, le indicazioni dell’European Institute for Gender Equality (EIGE) per l’implementazione di strategie innovative volte al cambiamento culturale e alla promozione delle pari opportunità nelle università e nei centri di ricerca, e del “Vademecum per l’elaborazione del GEP” redatto dal Gruppo di lavoro GEP della Commissione CRUI sulle Tematiche di genere (2021). Il GEP è stato adottato dal Senato Accademico in data 14 dicembre 2021 e approvato dal Consiglio di Amministrazione il 21 dicembre 2021.
Il Bilancio di genere è uno strumento di attuazione della strategia di gender mainstreaming essenziale per valutare nel tempo gli effetti delle politiche adottate dalle università e orientare le azioni volte a una piena ed effettiva parità tra uomini e donne, nel lavoro, nella ricerca e nello studio, migliorare il benessere lavorativo e creare un ambiente inclusivo.
Il Bilancio di genere dell’Università degli Studi di Milano è strumento di analisi e intervento al tempo stesso che prende in esame le serie storiche della distribuzione di genere delle diverse componenti dell’intera comunità universitaria per ottenere gli elementi necessari per la riduzione del divario di genere.
Dal punto di vista dell’accountability sociale, il Bilancio è rilevante sia per rendicontare le azioni intraprese e le risorse utilizzate, sia per evidenziare le responsabilità connesse al ruolo istituzionale proprio delle università.
L’Ateneo ha istituito un gruppo di lavoro dedicato alla redazione del Bilancio secondo le linee guida della CRUI.
Attraverso la lingua e il linguaggio si affermano modelli e comportamenti e si trasmettono diversità e disuguaglianze sociali. Oltre a contribuire all’affermazione delle identità individuali e collettive, le parole sono un mezzo molto potente per nascondere o svelare intere realtà, per negare o affermare i diritti.
Nonostante i grandi cambiamenti avvenuti nelle rappresentazioni sociali del genere e dell’orientamento sessuale, permangono sedimentati usi linguistici androcentrici - a livello individuale e istituzionale - che vanno modificati per rendere manifesti i ruoli e le funzioni ricoperti dalle donne, evitando un uso discriminatorio della lingua.
Frutto di una collaborazione proficua che ha valorizzato competenze multidisciplinari, eterogenee, e trasversali di una pluralità di discipline, il Vademecum di Ateneo vuole suggerire un primo ventaglio di soluzioni e sollecitare la diffusione di un linguaggio il quanto più possibile sensibile alle differenze di genere.
L’Ateneo si impegna attivamente nella lotta a tutela dei diritti umani e delle minoranze: in particolare, sul piano dell’orientamento e dell’identità sessuale, è di fondamentale importanza il contrasto all'omofobia, alla bifobia e alla transfobia.
In questo senso, fondamentale è la previsione di iniziative che si muovano nell'ottica di un sempre più efficace contrasto all'omofobia e della promozione del riconoscimento dei diritti della persona in transizione di genere nell’ambito dell’Università degli Studi di Milano.
Tra queste iniziative, si collocano ad esempio quelle ideate nell'ambito del progetto UNIMI-Inclusiva, che in collaborazione tra l’Università degli Studi di Milano e di Unar, si propone di presentare alle matricole e alle future matricole le diverse attività dell’Ateneo nell'ambito del contrasto ad ogni forma di discriminazione, compresa quella fondata sull'orientamento sessuale.
L'Università degli Studi di Milano ha emanato nel 2018 il Regolamento per l'attivazione e la gestione di un'identità alias per soggetti in transizione di genere, che promuove il riconoscimento dei diritti della persona in transizione nell'ambito dell’Ateneo mediante la disciplina di una procedura amministrativa che permette alla persona che ne fa richiesta di potere acquisire un’identità alias nel percorso di rettificazione di attribuzione anagrafica di sesso.