Il piano strategico

Con il Piano Strategico 2025-2030 la Statale guarda al futuro, offrendo alla propria comunità universitaria, e non solo, uno strumento programmatico e di lavoro con cui governare, nei prossimi sei anni, la sua trasformazione in Ateneo policentrico che vuole confermarsi pubblico e multidisciplinare al servizio del progresso sociale, civile, scientifico ed economico del Paese e dell’Europa.

Frutto di un lavoro condiviso e partecipato che ha impegnato governance, strutture amministrative e organi di governo, il Piano Strategico 2025-2030 risponde alla complessità in atto con un’impostazione metodologica inedita che supera la tradizionale suddivisione per missioni universitarie e aree disciplinari, a favore di una maggiore trasversalità di obiettivi e principi direttamente collegati alle azioni necessarie per la loro realizzazione.

I Quattro obiettivi di sistemaTecnologia, Innovazione, Digitalizzazione, Semplificazione – accanto ai Quattro Principi per una strategia condivisa - Rafforzare l’identità di Ateneo pubblico, multidisciplinare e policentrico, Promuovere lo sviluppo della persona in dialogo con la società e il mondo in evoluzione, Incrementare l’innovazione e la responsabilità sociale in tutti i campi della ricerca e della conoscenza, Garantire la sostenibilità e il diritto allo studio, all’accessibilità e all’inclusione – di cui si compone il Piano tracciano le fasi di un percorso ambizioso, ma dotato del respiro necessario a un’azione di rinnovamento realmente incisiva per il presente e il futuro dell’Università Statale.

Transizione ambientale e digitale, applicazione dell’Intelligenza Artificiale all’esperienza di chi studia e lavora in Statale, Open Science e valorizzazione del patrimonio culturale e dei valori di sostenibilità, accessibilità e inclusività sono alcuni degli ambiti di intervento definiti dal Piano Strategico che trovano, però, il loro fondamento più autentico nella centralità della persona, sia come individuo che come parte di una comunità, portatrice non solo di bisogni ma anche di impegno, talenti e professionalità perché, come recita l’estratto dall’Über die Wahrheit del filosofo illuminista tedesco Gotthold Ephraim Lessing, scelto dalla rettrice Marina Brambilla in apertura del documento “Non è la verità che una persona possiede o pensa di possedere, bensì lo sforzo sincero che ha fatto per arrivare alla verità che determina il valore dell’essere umano”.