Il linguaggio della filosofia
A.A. 2024/2025
Obiettivi formativi
L'insegnamento si propone di introdurre le studentesse e gli studenti ai concetti e ai termini fondamentali della filosofia, di avvicinarli alla lettura di testi di primaria importanza per la storia della disciplina, con particolare attenzione alle loro strutture argomentative, e di presentare alcuni dei principali dibattiti filosofici.
Risultati apprendimento attesi
Conoscenza e comprensione
Al termine dell'insegnamento, le studentesse e gli studenti saranno in grado di:
- Spiegare in modo rigoroso il significato dei concetti e dei termini fondamentali della filosofia;
- Analizzare in modo critico un testo filosofico;
- Presentare in modo consapevole i dibattiti filosofici affrontati dall'insegnamento, confrontando le differenti posizioni e le obiezioni più rilevanti;
- Riconoscere e spiegare il lessico e i dibattiti oggetto dell'insegnamento anche in relazione a ulteriori ulteriori testi.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione
Al termine del percorso gli studenti saranno in grado di:
- analizzare criticamente un testo filosofico
- analizzare dibattiti nell'ambito della filosofia e della filosofia del linguaggio
- applicare metodologie e strumenti per la comprensione dei testi e dei dibattiti analizzati.
Al termine dell'insegnamento, le studentesse e gli studenti saranno in grado di:
- Spiegare in modo rigoroso il significato dei concetti e dei termini fondamentali della filosofia;
- Analizzare in modo critico un testo filosofico;
- Presentare in modo consapevole i dibattiti filosofici affrontati dall'insegnamento, confrontando le differenti posizioni e le obiezioni più rilevanti;
- Riconoscere e spiegare il lessico e i dibattiti oggetto dell'insegnamento anche in relazione a ulteriori ulteriori testi.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione
Al termine del percorso gli studenti saranno in grado di:
- analizzare criticamente un testo filosofico
- analizzare dibattiti nell'ambito della filosofia e della filosofia del linguaggio
- applicare metodologie e strumenti per la comprensione dei testi e dei dibattiti analizzati.
Periodo: Primo semestre
Modalità di valutazione: Esame
Giudizio di valutazione: voto verbalizzato in trentesimi
Corso singolo
Questo insegnamento può essere seguito come corso singolo.
Programma e organizzazione didattica
Edizione unica
Responsabile
Periodo
Primo semestre
Programma
Titolo del corso: Può essere giusta una guerra? Come difendere una tesi con una buona argomentazione.
Chi non sa distinguere una buona argomentazione da una scadente si fa facilmente convincere dagli slogan ad effetto di imbonitori interessati, disonesti o semplicemente confusi. Costoro fanno leva sulle emozioni, producono discorsi alati con una prevalenza di espressioni vaghe, sfruttamento di ambiguità lessicali, uso di analogie per convincere, per esempio, che il pacifismo sia l'unico atteggiamento moralmente sano nei confronti di una guerra in corso fra due paesi oppure che uno dei due paesi stia combattendo una guerra giusta. È invece necessario formarsi una propria opinione sapendo valutare le argomentazioni, nell'esempio specifico le argomentazioni per il pacifismo e le argomentazioni sulla guerra giusta. Farlo non è facile e richiede uno specifico allenamento. I grandi filosofi sono maestri indiscussi dell'argomentazione.
Il corso si propone di esercitare il senso critico degli studenti e la loro capacità di valutare le argomentazioni e cioè saper individuare con sicurezza le argomentazioni implicite, saper distinguere premesse, passaggi e conclusioni, evitare le fallacie, costruire controesempi. Questo esercizio è necessario per partecipare a una discussione, per afferrare il senso dei testi filosofici, per scrivere qualunque testo argomentativo —relazione seminariale, articolo di giornale, tesi di laurea.
Nella prima parte del corso gli studenti analizzeranno argomentazioni a sostegno della tesi pacifista e argomentazioni a sostegno della tesi che ci sono guerre giuste. Nella seconda parte del corso saranno forniti gli strumenti principali per valutare e costruire più in generale le argomentazioni. Nella terza parte del corso saranno letti e analizzati alcuni importanti articoli sulle teorie della guerra giusta
Chi non sa distinguere una buona argomentazione da una scadente si fa facilmente convincere dagli slogan ad effetto di imbonitori interessati, disonesti o semplicemente confusi. Costoro fanno leva sulle emozioni, producono discorsi alati con una prevalenza di espressioni vaghe, sfruttamento di ambiguità lessicali, uso di analogie per convincere, per esempio, che il pacifismo sia l'unico atteggiamento moralmente sano nei confronti di una guerra in corso fra due paesi oppure che uno dei due paesi stia combattendo una guerra giusta. È invece necessario formarsi una propria opinione sapendo valutare le argomentazioni, nell'esempio specifico le argomentazioni per il pacifismo e le argomentazioni sulla guerra giusta. Farlo non è facile e richiede uno specifico allenamento. I grandi filosofi sono maestri indiscussi dell'argomentazione.
Il corso si propone di esercitare il senso critico degli studenti e la loro capacità di valutare le argomentazioni e cioè saper individuare con sicurezza le argomentazioni implicite, saper distinguere premesse, passaggi e conclusioni, evitare le fallacie, costruire controesempi. Questo esercizio è necessario per partecipare a una discussione, per afferrare il senso dei testi filosofici, per scrivere qualunque testo argomentativo —relazione seminariale, articolo di giornale, tesi di laurea.
Nella prima parte del corso gli studenti analizzeranno argomentazioni a sostegno della tesi pacifista e argomentazioni a sostegno della tesi che ci sono guerre giuste. Nella seconda parte del corso saranno forniti gli strumenti principali per valutare e costruire più in generale le argomentazioni. Nella terza parte del corso saranno letti e analizzati alcuni importanti articoli sulle teorie della guerra giusta
Prerequisiti
Nessun prerequisito
Metodi didattici
Lezioni frontali e presentazioni di studenti. Le lezioni generalmente includono un breve tempo dedicato a domande e risposte.
Materiale di riferimento
Il materiale di riferimento è identico per frequentanti e non frequentanti.
I testi in programma in lingua inglese verranno ampiamente trattati a lezione e saranno messi a disposizione materiali esplicativi su di essi per i non frequentanti.
6 CFU: Bibliografia A e B:
1. T. Bowell, R. Cowan, G. Kemp (2020), Critical Thinking. A Concise Guide, Routledge, quinta edizione, capitoli 1, 2, 3, 5, 6.
2. A. Fiala, J. King (2023) Can War Be Justified? A Debate, Routledge oppure M. Walzer, Guerre giuste e ingiuste. Un discorso morale con esemplificazioni storiche, tr. it. Laterza.
3. G.E.M.Anscombe, "War and Murder", in In: Walter Stein (ed.), Nuclear Weapons: Catholic Response (London, 1961), pp. 44-52.
4. J. J. Thomson, (1976), "Killing, Letting Die and the Trolley Problem", The Monist, 59 (2), 204-217, https://www-jstor-org.pros1.lib.unimi.it/stable/pdf/27902416.pdf?refreqid=excelsior%3A895306a3160676516d29244c43defad6&ab_segments=&origin=
9 CFU: Bibliografia delle unità A e B + unità C:
5. J. MacMahan (2006), "On the Moral Equality of combatants", The Journal of Political Philosophy: 14, 4, pp. 377-393.
6. T. Hurka, (2005) "Proportionality in the Morality of War," Philosophy and Public Affairs 33,
7. J. McMahan (2015) "Proportionality and Necessity in Jus in Bello", in The Oxford Handbook of Ethics of War, ed. by S. Lazar and H. Frowe oppure J.MacMahan (2004), "The Ethics of Killing in War," Ethics 114, 4, pp. 693-733.
8. D. Rodin, "The Ethics of Asymmetric Wars", in The Ethics of War, cap. 8, pp. 153-168.
9. Philippa Foot (1967), "The Problem of Abortion and the Doctrine of the Double Effect", Oxford Review, No. 5.
10. J.J. Thomson, (1971), "A Defense of Abortion", Philosophy and Public Affairs, 1(1), 47-66.
I testi in programma in lingua inglese verranno ampiamente trattati a lezione e saranno messi a disposizione materiali esplicativi su di essi per i non frequentanti.
6 CFU: Bibliografia A e B:
1. T. Bowell, R. Cowan, G. Kemp (2020), Critical Thinking. A Concise Guide, Routledge, quinta edizione, capitoli 1, 2, 3, 5, 6.
2. A. Fiala, J. King (2023) Can War Be Justified? A Debate, Routledge oppure M. Walzer, Guerre giuste e ingiuste. Un discorso morale con esemplificazioni storiche, tr. it. Laterza.
3. G.E.M.Anscombe, "War and Murder", in In: Walter Stein (ed.), Nuclear Weapons: Catholic Response (London, 1961), pp. 44-52.
4. J. J. Thomson, (1976), "Killing, Letting Die and the Trolley Problem", The Monist, 59 (2), 204-217, https://www-jstor-org.pros1.lib.unimi.it/stable/pdf/27902416.pdf?refreqid=excelsior%3A895306a3160676516d29244c43defad6&ab_segments=&origin=
9 CFU: Bibliografia delle unità A e B + unità C:
5. J. MacMahan (2006), "On the Moral Equality of combatants", The Journal of Political Philosophy: 14, 4, pp. 377-393.
6. T. Hurka, (2005) "Proportionality in the Morality of War," Philosophy and Public Affairs 33,
7. J. McMahan (2015) "Proportionality and Necessity in Jus in Bello", in The Oxford Handbook of Ethics of War, ed. by S. Lazar and H. Frowe oppure J.MacMahan (2004), "The Ethics of Killing in War," Ethics 114, 4, pp. 693-733.
8. D. Rodin, "The Ethics of Asymmetric Wars", in The Ethics of War, cap. 8, pp. 153-168.
9. Philippa Foot (1967), "The Problem of Abortion and the Doctrine of the Double Effect", Oxford Review, No. 5.
10. J.J. Thomson, (1971), "A Defense of Abortion", Philosophy and Public Affairs, 1(1), 47-66.
Modalità di verifica dell’apprendimento e criteri di valutazione
Esame scritto (una serie di domande aperte).
La valutazione si fonda sulla capacità dimostrata dallo studente di analizzare e produrre argomentazioni.
La valutazione si fonda sulla capacità dimostrata dallo studente di analizzare e produrre argomentazioni.
Siti didattici
Docente/i
Ricevimento:
mercoledì 13-16.
Festa del Perdono, 7 - Cortile Ghiacciaia, II piano. Per favore mandatemi una mail per fissare l'appuntamento.