Geopolitica e criminalità organizzata

A.A. 2024/2025
6
Crediti massimi
40
Ore totali
SSD
SPS/12
Lingua
Italiano
Obiettivi formativi
L'insegnamento si propone di fornire agli studenti consapevolezza della crescente importanza del fattore geopolitico nella nascita e nello sviluppo di forme primarie di criminalità organizzata,
chiarendo il ruolo che gli Stati e i loro reciproci rapporti possono avere (e spesso hanno) nella generazione o nella stabilizzazione degli scenari criminali. Nella prima parte esso analizza il concetto di geopolitica e la sua centralità nello svolgimento della storia delle nazioni e dei popoli. Ne indica la funzione determinante per la formazione e il riconoscimento di Stati e governi, per la definizione degli spazi di azione, legale e illegale, di cui questi e le loro ambizioni possono godere de facto, fino alla violazione di principi e valori internazionalmente riconosciuti, compresi i diritti umani. In questo quadro viene preso in considerazione il fenomeno in espansione degli eserciti mercenari. Successivamente il corso prende in considerazione e approfondisce alcuni casi storicamente esemplari. Tra essi quello dell'Italia del dopoguerra, di cui vengono rivisitate le forme di tolleranza e perfino di legittimazione godute dalla mafia siciliana grazie alla divisione del mondo operata a Yalta e alla cruciale collocazione geopolitica dell'Italia. O quello, successivo, delle guerre balcaniche di fine Novecento, rilette attraverso l'analisi delle forze internazionali in campo, Nazioni Unite comprese, e dei riflessi delle loro condotte sulla genesi e sullo sviluppo di nuovi soggetti criminali (o sulle opportunità aperte per soggetti criminali preesistenti). O ancora quello delle Triadi di Hong Kong e più in generale del ruolo del colonialismo in estremo oriente nella produzione di scenari favorevoli allo sviluppo di attività illegali e al loro consolidamento storico.
Nella seconda parte il corso si focalizza sul caso latino-americano - in particolare su Messico, Centro America, Colombia e Brasile - e su due nuclei tematici di approfondimento, declinati a livello geopolitico, come la criminalità ambientale e i diritti umani. In merito alla criminalità ambientale si analizza il tema dell'aggressione alle risorse naturali da parte delle organizzazioni criminali, il loro coinvolgimento in conflitti ambientali e la loro relazione con gli Stati, con particolare riferimento all'estrattivismo illegale e al traffico/smaltimento di rifiuti. In un secondo momento viene poi approfondito il rapporto tra diritti umani, dinamiche geopolitiche e criminalità organizzata. Lo scopo è sviluppare negli studenti un approccio adeguatamente complesso e consapevole all'analisi delle cause della criminalità organizzata nella società globale e alla valutazione delle strategie nazionali e internazionali volte a contrastarla.
Risultati apprendimento attesi
-Conoscenza e comprensione della natura e della qualità sociale dei fenomeni criminali nelle diverse aree del mondo, e delle ragioni retrostanti. In particolare l'insegnamento esercita a riconoscere il ruolo che nel loro sviluppo hanno, con diversi gradi di intenzionalità, i fattori di politica internazionale.
-Le capacità di applicare conoscenza e comprensione vengono sviluppate soprattutto sul piano del riconoscimento comparato delle cause storiche delle varie manifestazioni criminali, e dell'analisi dei loro processi genetici o di stabilizzazione spiegabili con elementi politica internazionale.
-Capacità critiche e di giudizio vengono promosse confrontandosi con i molti stereotipi correnti in tema di criminalità organizzata; soprattutto vengono incoraggiati orientamenti critici sia verso le spiegazioni monocausali sia verso le spiegazioni che rinviano, all'opposto, a una generica e indistinta "complessità" dei fattori internazionali.
-La capacità di comunicare quanto si è appreso viene promossa tanto sul piano della scrittura (attraverso lo svolgimento di prove scritte dedicate a riflessioni storiche generali o all'autonoma analisi di casi di studio recenti) quanto sul piano dell'esposizione orale, dato lo svolgimento comunque assicurato di prove finali orali. In più viene sviluppata l'offerta di opportunità integrative: articoli su siti, coinvolgimento su base volontaria in incontri nelle scuole o in percorsi di formazione associativi, ecc.
Corso singolo

Questo insegnamento può essere seguito come corso singolo.

Programma e organizzazione didattica

Edizione unica

Responsabile
Periodo
Primo trimestre

Programma
L'insegnamento si propone di fornire agli studenti consapevolezza della crescente importanza del fattore geopolitico nella nascita e nello sviluppo di forme primarie di criminalità organizzata,
chiarendo il ruolo che gli Stati e i loro reciproci rapporti possono avere (e spesso hanno) nella generazione o nella stabilizzazione degli scenari criminali. Nella prima parte esso analizza il concetto di geopolitica e la sua centralità nello svolgimento della storia delle nazioni e dei popoli. Ne indica la funzione determinante per la formazione e il riconoscimento di Stati e governi, per la definizione degli spazi di azione, legale e illegale, di cui questi e le loro ambizioni possono godere de facto, fino alla violazione di principi e valori internazionalmente riconosciuti, compresi i diritti umani. In questo quadro viene preso in considerazione il fenomeno in espansione degli eserciti mercenari. Successivamente il corso prende in considerazione e approfondisce alcuni casi storicamente esemplari. Tra essi quello dell'Italia del dopoguerra, di cui vengono rivisitate le forme di tolleranza e perfino di legittimazione godute dalla mafia siciliana grazie alla divisione del mondo operata a Yalta e alla cruciale collocazione geopolitica dell'Italia. O quello, successivo, delle guerre balcaniche di fine Novecento,
rilette attraverso l'analisi delle forze internazionali in campo, Nazioni Unite comprese, e dei riflessi delle loro condotte sulla genesi e sullo sviluppo di nuovi soggetti criminali (o sulle opportunità aperte per soggetti criminali preesistenti). O ancora quello delle Triadi di Hong Kong e più in generale del ruolo del colonialismo in estremo oriente nella produzione di scenari favorevoli allo sviluppo di attività illegali e al loro consolidamento storico.
Nella seconda parte il corso si focalizza sul caso latino-americano - in particolare su Messico, Centro America, Colombia e Brasile - e su due nuclei tematici di approfondimento, declinati a livello geopolitico, come la criminalità ambientale e i diritti umani. In merito alla criminalità ambientale si analizza il tema dell'aggressione alle risorse naturali da parte delle organizzazioni criminali, il loro coinvolgimento in conflitti ambientali e la loro relazione con gli Stati, con particolare riferimento all'estrattivismo illegale e al traffico/smaltimento di rifiuti. In un secondo momento viene poi approfondito il rapporto tra diritti umani, dinamiche geopolitiche e criminalità organizzata. Lo scopo è sviluppare negli studenti un approccio adeguatamente complesso e consapevole all'analisi delle cause della criminalità organizzata nella società globale e alla valutazione delle strategie nazionali e internazionali volte a contrastarla.
Materiale di riferimento
MATERIALE DI RIFERIMENTO PER FREQUENTANTI E NON FREQUENTANTI.
- Manlio Graziano, Geopolitica. Orientarsi nel grande disordine internazionale, Mulino, Bologna, 2019
- Nando dalla Chiesa (a cura di), Mafia globale. Le organizzazioni criminali
nel mondo, Laurana, Milano, 2017

-Thomas Aureliani, Vivi li rivogliamo! La mobilitazione dei familiari dei desaparecidos in Messico, Meltemi, Milano, 2022
- Herry Kissinger, Ordine mondiale, Mondadori, Milano, 2017
- Tim Marshall, Le 10 mappe che spiegano il mondo, Garzanti, Milano, 2017

Ai FREQUENTANTI verrà reso disponibile ulteriore materiale didattico nel corso delle lezioni in aula.
SPS/12 - SOCIOLOGIA GIURIDICA, DELLA DEVIANZA E MUTAMENTO SOCIALE - CFU: 6
Lezioni: 40 ore
Docente/i
Ricevimento:
secondo trimestre (fino alla fine di marzo): consultare il sito ariel; di massima lunedì mattina, 9.30-12.30
stanza 19 - 1° piano