Diritto ecclesiastico comparato ed europeo
A.A. 2024/2025
Obiettivi formativi
I legami tra diritto e religione si vanno delineando, nell'eterogeneo contesto europeo, in termini vieppiù identitari, rappresentativi delle tradizioni storiche e giuridiche di ciascun ordinamento nazionale. Parallelamente, l'attenzione riservata al fattore religioso da parte del diritto dell'Unione ha acquisito maggiore spessore con l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona, accompagnandosi al continuo sviluppo della giurisprudenza Cedu in materia di tutela delle libertà di religione e di convinzioni. L'insegnamento si propone di analizzare, con approccio critico, tensioni e convergenze nella disciplina giuridica del fenomeno religioso posta da alcuni dei più significativi Paesi membri del Consiglio d'Europa, sia con riferimento a differenze e analogie tra i singoli Stati sia con riferimento alle scelte normative e agli esiti giurisprudenziali elaborati nel diritto europeo.
Risultati apprendimento attesi
1) Conoscenza e capacità di comprensione.
È richiesta una formazione di cultura generale e di cultura giuridica generale attraverso la quale poter sviluppare la comprensione delle nozioni giuridiche specifiche del Diritto ecclesiastico comparato ed europeo.
2) Capacità applicative.
Acquisizione degli strumenti indispensabili all'utilizzazione dei concetti e degli istituti giuridici appresi, in funzione delle varie fattispecie che si possono presentare, con capacità di affrontare e risolvere problemi anche su tematiche nuove o non consuete, che si prospettano nel campo del Diritto ecclesiastico comparato, in una prospettiva interdisciplinare.
3) Autonomia di giudizio.
Acquisizione di consapevole autonomia di giudizio con riguardo alla comprensione e interpretazione delle fonti normative e della giurisprudenza, nonché all'individuazione delle soluzioni preferibili nei singoli casi, in relazione al Diritto ecclesiastico comparato.
4) Abilità nella comunicazione.
Acquisizione del lessico e del linguaggio tecnico-giuridico generale e specifico del Diritto ecclesiastico comparato, di capacità espositive, comunicative e argomentative proprie delle professioni giuridiche, tali da poter colloquiare agevolmente sia con interlocutori specialisti, sia con soggetti non specialisti.
5) Capacità di apprendere.
Acquisizione di capacità per l'adeguamento delle proprie conoscenze in relazione alla variabilità del quadro normativo e giurisprudenziale, tipica del settore giuridico in generale e del Diritto ecclesiastico comparato in particolare.
È richiesta una formazione di cultura generale e di cultura giuridica generale attraverso la quale poter sviluppare la comprensione delle nozioni giuridiche specifiche del Diritto ecclesiastico comparato ed europeo.
2) Capacità applicative.
Acquisizione degli strumenti indispensabili all'utilizzazione dei concetti e degli istituti giuridici appresi, in funzione delle varie fattispecie che si possono presentare, con capacità di affrontare e risolvere problemi anche su tematiche nuove o non consuete, che si prospettano nel campo del Diritto ecclesiastico comparato, in una prospettiva interdisciplinare.
3) Autonomia di giudizio.
Acquisizione di consapevole autonomia di giudizio con riguardo alla comprensione e interpretazione delle fonti normative e della giurisprudenza, nonché all'individuazione delle soluzioni preferibili nei singoli casi, in relazione al Diritto ecclesiastico comparato.
4) Abilità nella comunicazione.
Acquisizione del lessico e del linguaggio tecnico-giuridico generale e specifico del Diritto ecclesiastico comparato, di capacità espositive, comunicative e argomentative proprie delle professioni giuridiche, tali da poter colloquiare agevolmente sia con interlocutori specialisti, sia con soggetti non specialisti.
5) Capacità di apprendere.
Acquisizione di capacità per l'adeguamento delle proprie conoscenze in relazione alla variabilità del quadro normativo e giurisprudenziale, tipica del settore giuridico in generale e del Diritto ecclesiastico comparato in particolare.
Periodo: Secondo semestre
Modalità di valutazione: Esame
Giudizio di valutazione: voto verbalizzato in trentesimi
Corso singolo
Questo insegnamento può essere seguito come corso singolo.
Programma e organizzazione didattica
Edizione unica
Responsabile
Periodo
Secondo semestre
Programma
I. Il cosiddetto diritto ecclesiastico europeo: il fattore religioso nel quadro dell'Unione Europea e del Consiglio d'Europa
II. Le competenze dell'Unione europea in materia di diritti fondamentali. In particolare: la tutela delle libertà di religione e di convinzioni nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea
III. L'incompetenza dell'Unione sugli status nazionali delle Chiese, delle altre comunità religiose e delle organizzazioni filosofiche e non confessionali
IV. Il "dialogo" dell'Unione con le Chiese e le comunità religiose e con le organizzazioni filosofiche e non confessionali
V. Il divieto di discriminazione per motivi di religione
VI. La Corte europea dei diritti dell'uomo: profili sistematici e istituzionali
VII. La tutela delle libertà di religione e di convinzioni nella Convenzione europea dei diritti dell'uomo
VIII. La giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo: casi scelti
IX. La giurisprudenza della Corte di Giustizia dell'Unione europea: casi scelti
II. Le competenze dell'Unione europea in materia di diritti fondamentali. In particolare: la tutela delle libertà di religione e di convinzioni nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea
III. L'incompetenza dell'Unione sugli status nazionali delle Chiese, delle altre comunità religiose e delle organizzazioni filosofiche e non confessionali
IV. Il "dialogo" dell'Unione con le Chiese e le comunità religiose e con le organizzazioni filosofiche e non confessionali
V. Il divieto di discriminazione per motivi di religione
VI. La Corte europea dei diritti dell'uomo: profili sistematici e istituzionali
VII. La tutela delle libertà di religione e di convinzioni nella Convenzione europea dei diritti dell'uomo
VIII. La giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo: casi scelti
IX. La giurisprudenza della Corte di Giustizia dell'Unione europea: casi scelti
Prerequisiti
È richiesta una formazione di cultura generale e di cultura giuridica generale attraverso la quale poter sviluppare la comprensione delle nozioni giuridiche specifiche del Diritto ecclesiastico. Come previsto dal Regolamento del Corso di Studio, sono propedeutici all'Insegnamento "Istituzioni di diritto privato (of2)" e "Diritto costituzionale (of2)".
Metodi didattici
Il corso, dopo alcune lezioni introduttive di carattere più teorico, avrà taglio pratico e seminariale concentrandosi su alcune sentenze europee di particolare rilevanza per il diritto ecclesiastico italiano: gli studenti saranno quindi chiamati all'utilizzo diretto delle fonti e all'analisi casistica della giurisprudenza.
Materiale di riferimento
Per gli studenti frequentanti si consiglia lo studio su:
- M. Toscano, Il fattore religioso nella Convenzione europea dei diritti dell'uomo, Pisa, ETS, 2018, limitatamente alla parte III (pp. 203-289).
In aggiunta al testo suindicato, costituiranno materiale d'esame anche le seguenti sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo:
- Lautsi c. Italia, 3 novembre 2009;
- Lautsi e altri c. Italia, 18 marzo 2011;
- Lombardi Vallauri c. Italia, 20 ottobre 2009;
- Pellegrini c. Italia, 20 luglio 2001.
Per i non frequentanti si consiglia lo studio su:
- M. Lugli - J. Pasquali Cerioli - I. Pistolesi, Elementi di diritto ecclesiastico europeo. Principi, modelli, giurisprudenza, II ed., Torino, Giappichelli, 2012, limitatamente alla seconda parte (pp. 49 - 121);
- A. Licastro, Il diritto statale delle religioni nei paesi dell'Unione europea. Lineamenti di comparazione, 2a ed., Milano, Giuffrè, 2017.
- M. Toscano, Il fattore religioso nella Convenzione europea dei diritti dell'uomo, Pisa, ETS, 2018, limitatamente alla parte III (pp. 203-289).
In aggiunta al testo suindicato, costituiranno materiale d'esame anche le seguenti sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo:
- Lautsi c. Italia, 3 novembre 2009;
- Lautsi e altri c. Italia, 18 marzo 2011;
- Lombardi Vallauri c. Italia, 20 ottobre 2009;
- Pellegrini c. Italia, 20 luglio 2001.
Per i non frequentanti si consiglia lo studio su:
- M. Lugli - J. Pasquali Cerioli - I. Pistolesi, Elementi di diritto ecclesiastico europeo. Principi, modelli, giurisprudenza, II ed., Torino, Giappichelli, 2012, limitatamente alla seconda parte (pp. 49 - 121);
- A. Licastro, Il diritto statale delle religioni nei paesi dell'Unione europea. Lineamenti di comparazione, 2a ed., Milano, Giuffrè, 2017.
Modalità di verifica dell’apprendimento e criteri di valutazione
La verifica finale del profitto si svolge con prova in forma orale e la valutazione è espressa con un voto in trentesimi, con eventuale lode. Verifiche in itinere del profitto, articolate sotto forma di relazioni su casi giurisprudenziali, saranno effettuate durante il corso. I criteri per la valutazione della prova orale tengono conto della completezza e correttezza dei contenuti, della chiarezza argomentativa e delle capacità di analisi critica e di rielaborazione.
IUS/11 - DIRITTO ECCLESIASTICO E CANONICO - CFU: 6
Lezioni: 42 ore
Docenti:
Fiorentino Sonia Emanuela, Pistolesi Ingrid
Turni:
Docente/i
Ricevimento:
lunedì dalle h. 15,15 previo appuntamento via e-mail ([email protected])
In Dipartimento; in casi particolari la docente è disponibile ad effettuare il ricevimento per via telematica tramite la piattaforma Microsoft Teams, previo appuntamento da concordare via e-mail ([email protected])
Ricevimento:
mercoledl dalle 10.30 alle 13.00