Diritto della cooperazione giudiziaria europea in materia penale
A.A. 2024/2025
Obiettivi formativi
L'insegnamento di diritto della cooperazione giudiziaria europea in materia penale si pone i seguenti obiettivi formativi:
1.Fornire agli studenti un quadro completo e aggiornato di conoscenze relative ai principali istituti della cooperazione giudiziaria penale, rilevando la stretta correlazione che esiste tra il rafforzamento di tale forma di cooperazione e la libera circolazione delle persone nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia.
2.Sviluppare negli studenti la capacità di rielaborazione in chiave critica dei principi e delle norme giuridiche. Lo studente deve dimostrare di applicare tali nozioni ai principali testi elaborati dalle istituzioni nella materia oggetto di esame e soprattutto alla giurisprudenza della Corte di giustizia dell'Unione europea e nazionale (specie della Corte costituzionale e di Cassazione) rilevante.
3.Maturare negli studenti un'autonoma competenza di giudizio, mediante l'elaborazione di argomentazioni giuridicamente sostenibili con riferimento alle tematiche oggetto dell'insegnamento corso.
4.Far acquisire padronanza della terminologia giuridica specifica. Lo studente deve dimostrare di saper esprimere le conoscenze con correttezza, coerenza e proprietà di linguaggio;
5.Sviluppare la capacità di apprendimento autonomo degli studenti, in modo tale che, una volta acquisiti gli strumenti di base, sappiano provvedere all'aggiornamento delle proprie conoscenze, applicando, anche nel contesto nazionale, il quadro normativo e giurisprudenziale di riferimento.
6.Fornire agli studenti nozioni e competenze utili in chiave interdisciplinare, in funzione dei successivi esami previsti dal corso di studi;
7.Dotare gli studenti di un quadro di nozioni funzionali ai principali sbocchi professionali e lavorativi della facoltà, specie a quelli che presuppongono nozioni in materia penale e processuale penale, per i quali la conoscenza delle fonti UE in tema si impone come requisito necessario.
1.Fornire agli studenti un quadro completo e aggiornato di conoscenze relative ai principali istituti della cooperazione giudiziaria penale, rilevando la stretta correlazione che esiste tra il rafforzamento di tale forma di cooperazione e la libera circolazione delle persone nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia.
2.Sviluppare negli studenti la capacità di rielaborazione in chiave critica dei principi e delle norme giuridiche. Lo studente deve dimostrare di applicare tali nozioni ai principali testi elaborati dalle istituzioni nella materia oggetto di esame e soprattutto alla giurisprudenza della Corte di giustizia dell'Unione europea e nazionale (specie della Corte costituzionale e di Cassazione) rilevante.
3.Maturare negli studenti un'autonoma competenza di giudizio, mediante l'elaborazione di argomentazioni giuridicamente sostenibili con riferimento alle tematiche oggetto dell'insegnamento corso.
4.Far acquisire padronanza della terminologia giuridica specifica. Lo studente deve dimostrare di saper esprimere le conoscenze con correttezza, coerenza e proprietà di linguaggio;
5.Sviluppare la capacità di apprendimento autonomo degli studenti, in modo tale che, una volta acquisiti gli strumenti di base, sappiano provvedere all'aggiornamento delle proprie conoscenze, applicando, anche nel contesto nazionale, il quadro normativo e giurisprudenziale di riferimento.
6.Fornire agli studenti nozioni e competenze utili in chiave interdisciplinare, in funzione dei successivi esami previsti dal corso di studi;
7.Dotare gli studenti di un quadro di nozioni funzionali ai principali sbocchi professionali e lavorativi della facoltà, specie a quelli che presuppongono nozioni in materia penale e processuale penale, per i quali la conoscenza delle fonti UE in tema si impone come requisito necessario.
Risultati apprendimento attesi
Al termine dell'insegnamento corso, lo studente dovrà aver acquisito: (i) una buona conoscenza e comprensione dei principali istituti in tema di cooperazione giudiziaria penale tra gli Stati membri; (ii) la capacità di analisi critica e di rielaborazione delle nozioni acquisite, nonché di applicazione delle stesse a fattispecie concrete; (iii) la capacità di interpretare le norme giuridiche esaminate nell'insegnamento corso e di assumere posizioni argomentate e giuridicamente sostenibile con riguardo alle tematiche oggetto di discussione; (iv) la padronanza della terminologia giuridica afferente alla sfera del diritto dell'Unione europea e, più strettamente, all'ambito della cooperazione giudiziaria in materia penale.
Periodo: Secondo semestre
Modalità di valutazione: Esame
Giudizio di valutazione: voto verbalizzato in trentesimi
Corso singolo
Questo insegnamento può essere seguito come corso singolo.
Programma e organizzazione didattica
Edizione unica
Responsabile
Periodo
Secondo semestre
Programma
L'insegnamento si propone di fornire una conoscenza approfondita della cooperazione giudiziaria in materia penale, sia dal punto di vista del diritto dell'Unione europea, sia sotto il profilo della disciplina processuale penale.
La prima parte del corso tratterà la disciplina inerente ai rapporti giurisdizionali con le autorità straniere (libro XI del codice di procedura penale): l'estradizione; le rogatorie internazionali; gli effetti delle sentenze penali straniere e l'esecuzione all'estero delle sentenze penali italiane; il trasferimento dei procedimenti penali.
Nella seconda parte del corso, l'attenzione sarà focalizzata sui meccanismi di cooperazione giudiziaria penale che trovano base giuridica nell'art. 82 TFUE, con particolare riguardo al principio del riconoscimento reciproco delle decisioni penali (recentemente recepito anche nel titolo I-bis del Libro XI del codice di procedura penale).
Si analizzeranno, quindi, i seguenti strumenti di collaborazione giudiziaria nell'ambito dell'Unione europea: il mandato di arresto europeo, l'ordine europeo di indagine penale; le squadre investigative comuni; l'ordine europeo di protezione delle vittime; gli organismi di coordinamento tra autorità giudiziarie (Eurojust) e di polizia (Europol); l'istituzione della Procura europea (EPPO).
Sempre in ambito europeo, sul piano del ravvicinamento delle legislazioni processuali nazionali, specie mediante la predisposizione di norme minime inerenti ai diritti della persona, saranno esaminate le direttive, elaborate dal legislatore dell'Unione europea e recepite in ambito nazionale, a tutela dell'indagato e dell'imputato nei procedimenti penali e quelle a tutela della vittima di reato.
La prima parte del corso tratterà la disciplina inerente ai rapporti giurisdizionali con le autorità straniere (libro XI del codice di procedura penale): l'estradizione; le rogatorie internazionali; gli effetti delle sentenze penali straniere e l'esecuzione all'estero delle sentenze penali italiane; il trasferimento dei procedimenti penali.
Nella seconda parte del corso, l'attenzione sarà focalizzata sui meccanismi di cooperazione giudiziaria penale che trovano base giuridica nell'art. 82 TFUE, con particolare riguardo al principio del riconoscimento reciproco delle decisioni penali (recentemente recepito anche nel titolo I-bis del Libro XI del codice di procedura penale).
Si analizzeranno, quindi, i seguenti strumenti di collaborazione giudiziaria nell'ambito dell'Unione europea: il mandato di arresto europeo, l'ordine europeo di indagine penale; le squadre investigative comuni; l'ordine europeo di protezione delle vittime; gli organismi di coordinamento tra autorità giudiziarie (Eurojust) e di polizia (Europol); l'istituzione della Procura europea (EPPO).
Sempre in ambito europeo, sul piano del ravvicinamento delle legislazioni processuali nazionali, specie mediante la predisposizione di norme minime inerenti ai diritti della persona, saranno esaminate le direttive, elaborate dal legislatore dell'Unione europea e recepite in ambito nazionale, a tutela dell'indagato e dell'imputato nei procedimenti penali e quelle a tutela della vittima di reato.
Prerequisiti
L'insegnamento è indirizzato agli studenti che abbiano superato l'esame di diritto dell'Unione europea e quello di diritto processuale penale.
Metodi didattici
L'insegnamento viene erogato principalmente mediante lezioni frontali tenute dal docente. Le lezioni offrono un quadro completo degli argomenti indicati nel programma; la frequenza permette di sviluppare le competenze e offrire le conoscenze necessarie ai fini del proficuo superamento della prova d'esame.
Potranno essere invitati a tenere alcune lezioni dell'insegnamento docenti di altri corsi, esperti o professionisti del settore, in modo tale da offrire agli studenti frequentanti ulteriori contributi o spunti di interesse.
Con gli studenti frequentanti si esamineranno sentenze della Corte di giustizia, della Corte costituzionale o della Corte di Cassazione e potrà essere loro richiesta una presentazione orale delle stesse.
Potranno essere invitati a tenere alcune lezioni dell'insegnamento docenti di altri corsi, esperti o professionisti del settore, in modo tale da offrire agli studenti frequentanti ulteriori contributi o spunti di interesse.
Con gli studenti frequentanti si esamineranno sentenze della Corte di giustizia, della Corte costituzionale o della Corte di Cassazione e potrà essere loro richiesta una presentazione orale delle stesse.
Materiale di riferimento
C. Amalfitano, Commenti agli artt. 82-83 TFUE, in A. TIZZANO (ed), Fonti del diritto - Trattati dell'Unione europea, Milano, 2014.
M. Chiavario - A. Perduca, Cooperazione giudiziaria internazionale in materia penale, Giappichelli, 2022.
La preparazione dell'esame si fonda, oltre che sui testi consigliati, anche sul contenuto delle lezioni e sul materiale (sia normativo, sia giurisprudenziale) distribuito durante il corso. Tali considerazioni inducono a ritenere consigliata la frequenza dell'insegnamento.
M. Chiavario - A. Perduca, Cooperazione giudiziaria internazionale in materia penale, Giappichelli, 2022.
La preparazione dell'esame si fonda, oltre che sui testi consigliati, anche sul contenuto delle lezioni e sul materiale (sia normativo, sia giurisprudenziale) distribuito durante il corso. Tali considerazioni inducono a ritenere consigliata la frequenza dell'insegnamento.
Modalità di verifica dell’apprendimento e criteri di valutazione
La prova finale di profitto relativa all'insegnamento si svolge per tutti gli studenti - frequentanti e non - in un unico esame orale. La valutazione è espressa con un voto in trentesimi, con eventuale lode. I criteri per la valutazione della prova orale tengono conto della correttezza dei contenuti, della chiarezza argomentativa e delle capacità di analisi critica e di rielaborazione. Per i frequentanti, si tiene conto delle esposizioni svolte in aula durante il corso e della loro attiva partecipazione alle lezioni.
IUS/14 - DIRITTO DELL'UNIONE EUROPEA - CFU: 3
IUS/16 - DIRITTO PROCESSUALE PENALE - CFU: 3
IUS/16 - DIRITTO PROCESSUALE PENALE - CFU: 3
Lezioni: 42 ore
Docenti:
Camaldo Lucio Bruno Cristiano, Caneschi Gaia
Turni:
Docente/i
Ricevimento:
Martedì ore 16.15
Dipartimento di Scienze giuridiche "Cesare Beccaria"
Ricevimento:
Martedì ore 16:15 (da concordare via mail)
Dipartimento Scienze Giuridiche Cesare Beccaria