La storia di Studi Umanistici
L’attuale Facoltà di Studi Umanistici è erede di una lunga storia, che ha origini precedenti alla nascita dell’Ateneo. Infatti, nel 1859 era stata fondata la Regia Accademia scientifico-letteraria; si trattava di un Istituto d’istruzione superiore affine a una Facoltà universitaria di Filosofia e Lettere. Nel 1880 l’Accademia otteneva una maggiore autonomia e comprendeva una sezione per l’abilitazione all’insegnamento delle lingue e delle letterature straniere.
Le riforme dell’ordinamento dell’istruzione di Gentile scomposero l’istituzione, trasformandola in Facoltà, l’unica che, insieme agli Istituti Clinici Milanesi, preesisteva alla fondazione dell’Università ed era già dotata di un proprio corpo docente. Il 28 agosto 1924 venne firmata la convenzione con cui si sancì la nascita dell'Università degli Studi di Milano, che era composta da quattro Facoltà, tra le quali quella di Lettere e Filosofia.
Fin dagli anni Trenta, la destinazione dell’antico edificio dell’Ospedale Maggiore a sede dell’Università prevedeva l’ipotesi di accogliere, oltre al Rettorato e agli uffici, le Facoltà di Giurisprudenza e di Lettere e Filosofia. In realtà, il progetto si realizzò vent’anni dopo. Nel frattempo la Facoltà operò nella sede di corso di Porta Romana fino al 1942 e, a seguito dei danni del bombardamento, in via della Passione. Solo nel 1958 vi fu il trasferimento nella Ca’ Granda, un anno dopo l’avvio del nuovo corso di laurea in lingue e letterature straniere moderne entro la stessa Facoltà.
Nella sua lunga storia, la Facoltà di Lettere e Filosofia ha avuto tra i propri docenti nomi illustri (filosofi, filologi, storici, letterati, glottologi, storici dell’arte, geografi, archeologi …), mantenendo sempre un elevato numero di iscritti, che l’hanno resa una delle Facoltà più frequentate, all’interno di uno dei più grandi Atenei italiani.
Ai corsi di laurea esistenti all’inizio, Lettere, Filosofia, Lingue e Letterature Straniere, si sono via via aggiunti, nell’ottica di un continuo rinnovamento dell’offerta didattica e, insieme, di sviluppo di ambiti disciplinari di ricerca, nuovi corsi di laurea (Storia, Beni Culturali, Scienze Umanistiche per la Comunicazione, Scienze Umane dell’Ambiente, del Territorio e del Paesaggio).
A seguito della Riforma Gelmini, nel 2012, la Facoltà ha cambiato le proprie funzioni e anche il proprio nome. La Facoltà di Studi Umanistici continua ora svolgere un ruolo di coordinamento tra i corsi di laurea di ambito umanistico.