La Storia di Scienze Agrarie e Alimentari
La storia degli studi superiori di agricoltura in Lombardia inizia nel 1774, quando Maria Teresa d’Austria ordina che l’orto dell’allora soppresso Collegio dei Gesuiti di Brera venga considerato un Orto Botanico dedicato all’insegnamento della Botanica officinale agli studenti “speziali” e ai medici.
Fino al 1860, era l’Università di Pavia ad avere la sola cattedra universitaria di Agronomia esistente, mentre a Milano i diplomi in ingegneria agronomica venivano rilasciati dalla scuola che sarebbe poi diventata il Politecnico.
Nel 1871 nasce a Milano la Regia Scuola Superiore di Agricoltura, la prima in Italia, che conferiva la laurea in Scienze Agrarie dopo un percorso formativo di tre anni. Nello stesso anno cominciano i corsi, diretti dal professor Gaetano Cantoni.
La Scuola ebbe la sua prima sede nell’ex Collegio Militare di porta S. Celso (oggi Porta Ludovica), per passare poi nell’antico convento dell’Incoronata in Via Marsala e infine, nel 1926, nell’attuale sede di Città Studi, in via Celoria 2.
Nel 1888 la Scuola passa sotto il diretto controllo dello Stato e vengono aumentati sia il numero di materie che gli anni di corso, che arrivano a 4.
Con la riforma universitaria del 1935, la Scuola – nel frattempo diventata Regio Istituto Superiore Agrario di Milano - viene sottratta alla responsabilità del Ministero dell’Agricoltura e Foreste e affidata al Ministero della Pubblica Istruzione e, nello stesso anno diventa facoltà universitaria di Agraria.
La sua area di competenza si amplia, a partire dal dopoguerra, fino a comprendere anche il settore alimentare che, dal 2012, entra ufficialmente a fare parte della sua attuale denominazione di Facoltà di Scienze Agrarie e Alimentari.