Ranking

I risultati dell'Ateneo e i ranking internazionali

I ranking internazionali sono moltissimi e ogni anno se ne aggiungono di nuovi. 
L'Università degli Studi di Milano segue solo quelli più noti e con una storia più lunga e consolidata.

Come tutte le altre università italiane nei ranking internazionali, l'Ateneo ottiene risultati meno positivi negli indicatori che prendono in considerazione il rapporto studenti docenti o la percentuale di studenti e docenti stranieri.



Pubblicati annualmente, i ranking internazionali sono graduatorie costruite da società o centri di ricerca con finalità commerciali, che mettono a confronto un ristretto gruppo di università del mondo (circa un migliaio) usando criteri diversi per ampiezza e contenuto della comparazione.

Ogni ranking considera infatti una serie specifica di parametri nella valutazione e attribuisce poi agli atenei un punteggio sintetico che ne determina la posizione nelle graduatorie finali, fornite globalmente a livello mondiale e per nazione e continente di appartenenza dell'università.

Mentre alcuni ranking richiedono agli atenei alcuni dati che contribuiscono al processo di valutazione e alla classifica, altri utilizzano banche dati proprie o di terzi.

Il ranking fornisce una classifica apparentemente facile da interpretare, oggettiva e comparabile.

Un buon posizionamento nei ranking internazionali contribuisce a promuovere l’immagine di un ateneo e a determinarne la sua capacità di attrazione, sia rispetto ai potenziali studenti e alle loro famiglie, che nei confronti di ricercatori, che devono scegliere con chi stabilire collaborazioni su progetti scientifici.

I ranking prendono generalmente in considerazione alcuni indicatori relativi a:

  • didattica (rapporto docenti-studenti, numero laureati e dottorandi)
  • ricerca (numero pubblicazioni e citazioni)
  • internazionalizzazione (numero studenti e docenti stranieri)

Alcuni ranking (come QS e THE) utilizzano anche indagini reputazionali - raccogliendo il parere di esponenti delle comunità accademiche di tutto il mondo - e vi attribuiscono lo stesso peso dato agli altri indicatori.

Modalità di aggregazione e raccolta dei dati differiscono a seconda del ranking - alcuni prevedono ad esempio, che siano le università stesse a fornire i dati -  e questo non garantisce alcuna uniformità nel trattamento delle informazioni fornite

Limiti metodologici

La classifica bastata su un indicatore sintetico, pur essendo il principale vantaggio dei ranking, ne rappresenta anche il principale limite. Le università sono sistemi complessi e multidimensionali e l’indicatore unico, proprio perché semplice, non riesce a coglierne gli aspetti peculiari.

Conoscere il metodo utilizzato per la composizione di ogni specifico ranking è fondamentale per poterlo contestualizzare e leggere in maniera consapevole.

I ranking sono spesso costruiti su un modello di università diverso da quello italiano e non tengono mai in considerazione l’entità del finanziamento delle istituzioni. Per questo le università italiane fanno fatica a raggiungere le prime 100 posizioni, soprattutto in quei ranking dove la didattica ha un peso rilevante.

Diversa è la situazione dei ranking by subject dove viene considerata solo la ricerca e dove le università italiane riescono ad ottenere posizioni di tutto rispetto.