Scienze Politiche, Economiche e Sociali @ LaStatale
La Facoltà di Scienze politiche, economiche e sociali (SPES) si profila per la ricchezza e varietà della proposta formativa, la caratterizzazione multidisciplinare , la vocazione e l’apertura internazionale. L’obiettivo è quello di formare individui capaci di stare responsabilmente al centro delle situazioni nella contemporaneità (“Skilled to get to the heart of the issue”).
In questa cornice la multidisciplinarietà è una risorsa preziosa che prepara ad osservare, comprendere e valorizzare nella prospettiva di crescita politica, economica, culturale e sociale i fenomeni di una realtà che è complessa, interculturale, dinamica e allo stesso tempo interdipendente.
Le proposte formative gemmano dai Dipartimenti. Sono questi ultimi che definiscono di volta in volta il focus degli specifici percorsi (economico, politico sociale, giuridico e politico internazionale, per esempio) e ne curano l’organizzazione in tutti gli aspetti. In questo senso a SPES sono raccordati, come Referenti principali dei corsi di laurea:
- Dipartimento di Economia, Management e Metodi Quantitativi
- Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche
- Dipartimento di Studi Internazionali, Giuridici e Storico - Politici
Nei corsi di laurea della Facoltà è però alta pure l’attenzione all'interdisciplinarietà. Per questo motivo partecipano alla Facoltà in qualità di Referenti associati:
- Dipartimento di Filosofia "Piero Martinetti"
- Dipartimento di Informatica Giovanni degli Antoni
- Dipartimento di Lingue, Letterature, Culture e Mediazioni
Il loro contributo nella didattica rappresenta un ulteriore plus della Facoltà e ne arricchisce in modo determinante l’offerta.
Sono 9 i corsi di laurea triennali e 12 i corsi di laurea magistrale istituiti dai Dipartimenti oppure fra Dipartimenti (Corsi Interdipartimentali). Due corsi di laurea magistrale sono interfacoltà e due Interateneo. 8 percorsi di laurea e laurea magistrale sono offerti interamente in lingua inglese. In altri casi sono singole materie di insegnamento o particolari curriculum ad essere proposti in inglese. In altri casi ancora, invece, è previsto un titolo di laurea doppio con università straniere. È poi importante, e in continuo ampliamento, il ventaglio di accordi Erasmus, Erasmus Traineeship e di accordi con università extraeuropee promosso dai Dipartimenti per i singoli corsi di laurea e al quale gli studenti hanno l’opportunità di accedere.
È difficile e limitante “imbrigliare” l’ampia offerta formativa della Facoltà sotto specifiche etichette. In alcuni corsi, come già rilevato, il focus è più orientato sulle materie economiche, in altri sulle relazioni internazionali, in altri sulla scienza della politica oppure sulla sociologia, in altri ancora sull’amministrazione, sugli studi del lavoro oppure sulla comunicazione. Resta il fatto che all’offerta concorrono, ciascuno con il proprio corpus disciplinare e i propri schemi metodologici, materie diverse fra loro quali quelle politologiche, giuridiche, economiche, sociologiche, antropologiche, storiche, statistiche, matematiche, linguistiche. All’offerta curriculare si aggiungono poi i numerosi laboratori che ampliano ulteriormente il bacino delle opportunità di scelta.
Il modello di organizzazione della didattica contraddistingue la Facoltà SPES. La didattica è organizzata su 3 trimestri (settembre/dicembre; gennaio/marzo; aprile/luglio). Il calendario delle lezioni è studiato in modo da evitare nella misure più ampia possibile le sovrapposizioni. Le sessioni di esame sono distribuite su “finestre” fra un trimestre e l’altro. Il pacchetto compatto è una sfida per docenti e studenti ma si è dimostrato efficace sotto il profilo del miglioramento dei risultati raggiunti dagli studenti in termine di regolarità dei percorsi. A fronte della tabella di marcia serrata la frequenza è altamente consigliata. Peraltro solo “in presenza” i docenti sono in grado di trasmettere agli studenti sia i contenuti disciplinari specifici sia quelle soft skills e competenze relazionali (generalmente collegate ai c.d. “descrittori di Dublino") indispensabili per stare “al centro delle situazioni nella contemporaneità complessa” dalla quale siamo partiti all’inizio di questa breve presentazione.
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